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Il fallo su Ekuban nel finale era lo spot del rigore, tanto quanto il fallo di mano dell’ex Masiello non visto, e così Gilardino che non ha più retto all’ingiustizia ha urlato un paio di volte “vergogna”
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di Giovanni Porcella

GENOVA - Da 6 mesi nessun rigore a favore del Genoa e a Bolzano col Sudtirol ecco il capolavoro dell’arbitro Di Bello che è stato straordinariamente beffardo non concedendo due rigori solari che hanno fatto infuriare persino Sant'Alberto Gilardino, ormai in odore di santità come tutti i tifosi rossoblu attoniti di fronte alle scelte del direttore di gara mandato dal designatore Rocchi.

Il fallo su Ekuban nel finale era lo spot del rigore, tanto quanto il fallo di mano dell’ex Masiello non visto, e così Gilardino che non ha più retto all’ingiustizia ha urlato un paio di volte “vergogna”, peraltro con ragione visto che poco dopo, il replay che mostrava l’abbattimento in area di Eku. Per tutta risposta Di Bello ha espulso il tecnico. Ma grazie al pari del Bari col Cittadella il Genoa con i 6 punti di vantaggio (con 3 gare da disputare) sui pugliesi può addirittura venire in A, seguendo il Frosinone che ha già fatto festa, sabato al Ferraris battendo l’Ascoli. Il Bari andrà a Modena. Se Il Genoa vince e il Bari pareggia è promosso. Se i rossoblu vincono o pareggiano e il Bari perde sono anche in questo caso in serie A.

Se Genoa e Bari pareggiano o il Genoa vince e la squadra di Mignani fa altrettanto è tutto rinviato alla prossima giornata dove la squadra di Gila va a Frosinone e i biancorossi ospitano la Reggina. Insomma il Genoa proverà a chiudere già’ i conti in casa davanti a 32000 spettatori, Ascoli permettendo. Il Ferraris sarà una bolgia con la prevendita iniziata già giorni fa che segnala una caccia al biglietto spasmodica da queste ore. Il Genoa dovrà valutare intanto Criscito mentre Sabelli, che è rimasto fuori, dovrebbe rientrare dall’influenza che lo ha colpito prima del match col SudTirol.

Il Genoa dunque può battere un record: seconda in classifica, dati che indicano che al 70 per cento stazionano nella metà campo avversaria, 45 gol fatti con soli 4 rigori e 16 pali colpiti, eppure unica formazione che da 6 mesi non sa più dov’è il dischetto. Ma polemiche a parte resta la forza di un gruppo che con l’aiuto del suo popolo vuole raccogliere i frutti di una stagione che da difficile può tra pochi giorni essere esaltante.

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