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L'ex arbitro internazionale: "Il regolamento parla chiaro: l’avambraccio è una parte del corpo cin il quale il pallone non può essere giocato"
1 minuto e 21 secondi di lettura
di Giovanni Porcella

Dopo aver selezionato le immagini da dieci posizioni diverse l’ex arbitro internazionale Graziano Cesari, opinionista di Primocanale e di Mediaset, ha dato la sua sentenza sul gol di Pulisic che ha permesso al Milan di battere il Genoa per 1-0. "Premetto che la decisione non era facile da parte del Var, ma dopo aver scartato 6 riprese, nelle altre 4 si vede piuttosto bene ciò che è accaduto. Ovvero che il pallone è stato fermato dall’attaccante rossonero con l’avambraccio, a seguire la sfera è caduta a terra e il giocatore ha segnato. Il regolamento parla chiaro: l’avambraccio è una parte del corpo con il quale il pallone non può essere giocato. E quindi il gol doveva essere annullato. L’arbitro Piccinini è rimasto alcuni minuti ad aspettare ma senza chiedere di andare al Var. Invece alla fine ha convalidato il gol fidandosi di chi era davanti ai monitor".

Sul fallo in uscita di Maignan su Ekuban che ha portato col Var il rosso al portiere del Milan, Cesari esclude che sia stata un’uscita violenta: "Il portiere esce fuori dall’area ma va a cercare il pallone per colpirlo di testa ma travolge Ekuban. Credo che prenderà una giornata di squalifica non tre come qualcuno chiede per comportamento grave. Vedremo cosa scriverà il direttore di gara". Va detto che Maignan dopo aver abbattuto Ekuban ha cercato e buttato a terra anche Gudmundsson che avrebbe potuto segnare. Insomma, ne ha stesi due il portiere francese. Intanto Maignan ha replicato al duro attacco che gli ha lanciato il presidente del Genoa Zangrillo definendo la sua uscita: “un assassinio”. Accusa che il calciatore respinge con forza.

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