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Solo 1 partita su 38 giocata in casa nel canonico orario della domenica alle 15:00.
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di Giovanni Porcella

GENOVA - Con un lungo comunicato l’Acg ha elencato con dati alla mano come la tifoseria del Genoa sia bistrattata da Dazn e Sky con collocazioni di calendario pesanti per il pubblico. Ecco in sintesi quanto scritto: “Sapete bene come siamo nelle sedi di Dazn e Sky. Siamo quelli delle coreografie impareggiabili e dello stadio con la più alta percentuale di riempimento della serie A, che dà un bel “colpo d’occhio” durante le dirette tv, con Guasto d’Amore che attira telespettatori da Bolzano a Palermo.

Ma siamo anche quelli che seguono in massa la squadra in trasferta, che si fanno sentire forte ovunque e allora... perché non farci giocare di lunedì sera a S. Siro, per aumentare “il sonoro” alla scala del calcio? Lo sapete e ci sfruttate, per aumentare l’audience e gli introiti pubblicitari nei giorni e negli orari più improbabili, incuranti di cosa ci costa in tempo e denaro. Non ve ne frega nulla e non considerate nulla: la logistica difficile della città, l’ubicazione del Ferraris in un quartiere densamente popolato e neppure il fatto che, tanti di noi, provengono da fuori Genova e per viaggiare anche soli 80 km sulle autostrade liguri (di feriale o peggio serale), fra lavori e chiusure, si può impiegare più di un volo Roma-Londra.
Anche la lega di A Serie A e quella di B, tanto quanto voi, se ne fregano.

Lo dimostra il fatto che non riescono a coordinarsi per garantire l’alternanza dei calendari con l’altra squadra e spesso ci troviamo a giocare al Ferraris nello stesso weekend.

Ma forse non è ancora chiaro di cosa stiamo parlando. Eccolo spiegato nei dati di quest’anno:
- 13 partite, sul totale delle 38, giocate di giorno feriale (il 34 %, una su tre) di cui 8 su 19 di quelle in casa (il 42 %, quasi una ogni due);
- 26 partite, sul totale delle 38, giocate dalle 18:00 in poi (68 %);
- 1 partita su 38 (2%) giocata in casa nel canonico orario della domenica alle 15:00. -Le esigenze e le problematiche di chi va allo stadio, evidentemente, diventano secondarie al “vil denaro”. E allora proviamo anche noi, seppur non competenti, ad occuparcene, chiedendoci se non ci siano deficienze organizzative o di promozione del prodotto calcio in Italia.
Risulta infatti che la tanto decantata (e ricca !!!) Premier, riesca a soddisfare gli impegni delle coppe europee e di tre, anziché una, coppa nazionale, giocando solo di sabato e domenica. Come mai qui non si riesce?
In conclusione, vi rammentiamo che la stragrande maggioranza di chi va allo stadio è anche vostro abbonato ma se messo in difficoltà, specie economica, sceglierà sempre lo stadio e vi abbandonerà.
Se poi, questa nostra civile protesta, non fosse raccolta e riuscisse addirittura a coinvolgere anche le altre tifoserie crediamo che i problemi economici potrebbero diventare vostri.

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