GENOVA - "Tra fine settembre e inizio ottobre avremo una proposta operativa che porteremo a Roma per far sì che segua le linee guida del ministero, ci sono le date da rispettare, vogliamo rispettarle e anzi anticiparle per poter partecipare alla scelta per gli Europei di calcio del 2032" così il sindaco di Genova Marco Bucci sui progetto per riqualificare lo stadio Luigi Ferraris. Il sindaco ha parlato a Palazzo Tursi a margine della presentazione del progetto e posa della prima pietra della nuova 'Casa Vela' che ha visto la presenza anche del ministro dello Sport Andrea Abodi.
La discussione attorno ai lavori necessari per il restyling è accesa. Da mesi si parla della possibile operazione che prevederebbe che Genoa e Sampdoria costituiscano una 'newco', cioè una società ad hoc, con lo scopo di rilevare lo stadio Luigi Ferraris finanziando la ristrutturazione che permetterà alla città di partecipare agli Europei del 2032 che saranno ospitati da Italia e Turchia. Da mesi però la situazione si è bloccata.
Il sindaco va avanti per la sua strada ma l'elemento Europeo non è il solo centrale: "Il fatto di avere uno stadio nuovo che ci consentirà di avere tantissime cose sportive e anche un posto con 35mila persone dove fare musica e altri eventi importanti è significativo" precisa il sindaco. Al centro le risorse per fare i lavori: "Ora come ora penso che ci saranno finanziamenti privati ma noi non venderemo e resterà proprietà privata".
In queste ore e nei mesi successivi sono andati avanti i colloqui con il ministero dello Sport. Proprio il ministro Abodi spiega il governo che è pronto a fare la sua parte per fare in modo che "tutto quello che il sindaco e la sua amministrazione vuole realizzare possa essere realizzato bene e nel minor tempo possibile". La decisione dell'Italia e della Turchia di unire le proprie candidature in vista degli Europei del 2032 da una parte ha dato la certezza che l'evento si svolgerà in Italia, dall'alta ha di fatto dimezzato gli stadi che potranno ospitare la manifestazione.
Nel dossier italiano sono presenti Milano, Torino, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari oltre a Genova. Cinque di queste sono certe di saltare. Milano, Torino (Stadio della Juventus) e Roma sono praticamente certe. Restano altri due slot. Per Genova la strada si fa in salita visto che per una distribuzione territoriale la presenza proprio di Milano e Torino non favorisce la scelta. Su questo il ministro Abodi spiega: "Io appartengo a quel genere di persone che crede che le cose giuste vadano fatte a prescindere. Credo che la città abbia bisogno nell'ambito di una crescita complessiva della città che vede l'elemento sportivo caratterizzante e qualificante e visibile. Quindi al di là del fascino degli europei del 2032 penso che questa città possa e voglia" conclude il ministro dello Sport.
IL COMMENTO
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