BOGLIASCO (Genova) - Meno due alla sfida di domenica (ore 17,15) tra Cesena e Sampdoria. I blucerchiati si presentano alla ripresa del campionato con una formazione dalle scelte praticamente obbligate soprattutto in difesa. Sottil ha gli uomini contati. Romagnoli sta migliorando ma dovrebbe essere pronto a tutti gli effetti solo per il successivo impegno di domenica 27 ottobre a Marassi col Mantova, anche Veroli sta facendo qualche passo in avanti ma difficilmente sarà rischiato dal primo minuto nella gara in Romagna. E poi anche Alex Ferrari - che pure è rientrato in gruppo - è reduce da un'assenza di oltre un anno per la rottura del crociato e dunque ha bisogno di ulteriore lavoro specifico.
Ecco dunque che il giochino della formazione per la Sampdoria, almeno nella retroguardia, è abbastanza facile. Confermando la linea a tre nel 3-5-2 spazio dunque davanti al portiere Silvestri a Bereszynski braccetto di destra, Riccio centrale e Vulikic a supporto. A dire il vero l'ultima prova di Riccio con la Juve Stabia non è stata straordinaria, e in generale tutto il reparto difensivo è a caccia di riscatto: l'occasione giusta sarà già quella col Cesena.
Qualche carta in più da giocare a centrocampo dove Meulensteen e Kasami potrebbero scendere in campo dall'inizio. L'olandese potrebbe un po' a sorpresa prendere il posto di Yepes in cabina di regia mentre lo svizzero - che sinora si è visto solo nella gara di Modena - potrebbe agire al posto di uno tra Bellemo e Benedetti. Sulle fasce Venuti a destra e Ioannou a sinistra. Ancora out Ronaldo Vieira.
Pochi dubbi anche in attacco. Tutino - dopo qualche noia fisica nei giorni scorsi - è pienamente recuperato e giocherà al fianco di Massimo Coda, sinora una delle vere poche certezze di questa Samp. Alle loro spalle il rientrante Pedrola oltre a Sekulov e La Gumina. In modo abbastanza sorprendente in questa fase della stagione un giocatore esperto come Fabio Borini - peraltro autore di un gol bellissimo nel derby vinto dalla Sampdoria contro il Genoa in Coppa Italia lo scorso 25 settembre - sembra essere scivolato in fondo alle gerarchie offensive. Chissà che però il campo non possa rovesciare certi scenari: Sottil sinora ha spesso parlato del concetto del "noi" e dell'identità di squadra. Chissà che proprio dalla panchina e dalla profondità della rosa (in verità tutt'altro che profonda almeno in questo momento in difesa) non possano arrivare segnali positivi per questa squadra, a dispetto di gerarchie vere o presunte.
IL COMMENTO
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