Silvia Salis, olimpionica di lancio del martello oggi vicepresidente vicario del Coni, torna nella sua Genova per presentare - martedì 2 marzo alle 18 alla Feltrinelli di via Ceccardi, intervistata da Beatrice d'Oria - "La bambina più forte del mondo", edito da Salani: una favola edificante, profondamente autobiografica.
Silvia, Stella nella narrazione, racconta infatti l'infanzia a Villa Gentile, il centro sportivo di cui il padre Eugenio era custode, e l'attrazione irresistibile per la "gabbia" dei lanciatori in mezzo al campo. Le dicono che il martello è uno sport da uomini, cercano di avviarla ad altre discipline: la storia dice che Silvia sarà dieci volte campionessa italiana, tre volte azzurra ai Giochi Olimpici, oro ai Giochi del Mediterraneo. Nel martello, ovviamente. "Una storia di sport, amicizia, rispetto e autodeterminazione, dedicata alle bambine e ai bambini indomabili che sanno che non esistono cose 'da maschi' e cose 'da femmine', ma solo sogni in cui credere" è la sintesi di Silvia.
IL COMMENTO
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