Con la ripresa degli allenamenti è ufficialmente iniziata la settimana che porterà la Sampdoria, domenica alle 12,30, ad affrontare in laguna il Venezia, quart'ultimo in classifica, da cui la separano appena quattro punti. La squadra di Zanetti, però, deve ancora recuperare la partita con la Salernitana all'Arechi, quindi la sfida del "Penco" si presenta come un autentico spareggio.
Il ribaltone sulla panchina della Samp, da Roberto D'Aversa a Marco Giampaolo, ha avuto sin qui risultati contrastanti. Il tecnico subentrato ha raccolto sei punti, frutto di cinque sconfitte e due vittorie in sette partite. A preoccupare è il dato dei gol subiti, 11 in 7 gare, con un aggravamento sensibile nelle ultime tre giornate di campionato, contrassegnate da altrettante sconfitte. Il dato della fragilità difensiva è peraltro una costante di questa stagione, anche con D'Aversa era così. E la beffa, si fa per dire, è che negli uomini la retroguardia della Samp è la stessa dei 52 punti di Ranieri, segno che a franare non è un reparto ma l'intera organizzazione, gli equilibri complessivi di un collettivo malfunzionante.
Giampaolo ha in sé la capacità di risorgere, specie nella Sampdoria, lo dimostrò il primo anno, complice il gol di Bruno Fernandes al Palermo: era il 2 ottobre del 2016 e quell'1-1 evitò la quinta sconfitta consecutiva e a Giampaolo di salvare la panchina. Venezia rappresenta un crocevia anche per lui, che tra l'altro con la salvezza della Samp vedrebbe scattare altri due anni di contratto e dunque diventerebbe l'allenatore anche del futuro. Ma serve una scossa, una scintilla, proprio come lo fu la rete del portoghese. Solo che stavolta non basta il pareggio, con il Venezia è fondamentale vincere perché i punti varrebbero doppio e poi il calendario non sarà semplice. Ma Giampaolo e la Sampdoria possono farcela, a patto di remare tutti uniti nella stessa direzione.
IL COMMENTO
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