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La difesa fornisce certezze nonostante l'assenza di Ostigard, per i gol si fa fatica
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di Filippo Serio

GENOVA - Da lunedì a lunedì: mancano esattamente sette giorni alla sfida che attende il Genoa di Blessin contro l'Hellas Verona di Igor Tudor allo stadio Bentegodi. Sarà la seconda volta in questo campionato che il Grifone scenderà in campo nel monday night, l'ultima volta poco più di due mesi fa nella disfatta di Firenze da cui Sirigu e compagni uscirono sconfitti con sei colpi di cannone.

Era un Genoa completamente diverso e colpito da un tornado di eventi: dall'esonero di Shevchenko pochi giorni prima con la panchina affidata ad interim a Konko, il morale sotto le scarpe per aver perso anche contro lo Spezia in casa fino alla cosiddetta ciliegina sulla torta con il gran rifiuto di Labbadia, tiratosi indietro con i biglietti per l'aereo già in mano. Poi ecco Blessin che fra lo stupore generale ha riacceso la fiaccola nel tunnel buio della rassegnazione.

Il tedesco ha preso un po' in braccio ed un po' per i capelli la squadra, ha ridato vitalità ad alcuni elementi e chissà cosa potrebbe fare con tutti i giocatori a disposizione. Contro il Verona non ci sarà Ostigard ma Bani è pronto dopo l'infortunio, sulla fascia c'è addirittura il ballottaggio fra Frendrup ed Hefti ma la vera incognita rimane l'attacco: da valutare le condizioni di Ekuban, Piccoli ha recuperato mentre Destro sembra sempre in leggero vantaggio per la titolarità insieme a Yeboah.

Intanto è partita questa mattina la prevendita dei biglietti disponibili per la trasferta che aspetta il Genoa a Verona. Nonostante la data e l'orario svantaggioso per la maggior parte dei tifosi rossoblù, la carica dei genoani si farà sentire anche in terra veneta per conquistare quantomeno un risultato positivo: sarebbe il nono consecutivo del Genoa di Blessin, e chi due mesi fa pensava di poter vivere un periodo così lungo senza sconfitte mente solo a se stesso.