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di Giovanni Porcella

GENOVA - Fino a quando la matematica non condannerà il Genoa è doveroso lottare a cominciare dal match con la Juve. Poi Napoli e Bologna per non tornare tra i cadetti dopo 15 anni di A. Una retrocessione non è un incidente di percorso, è un problema. Gli americani di 777 Partners hanno già confermato il loro impegno finanziario e sabato scorso, prima del derby perso, attraverso il presidente Zangrillo hanno rassicurato i piccoli azionisti presenti che hanno dato la loro fiducia alla dirigenza. Intanto come già detto c'è una contenzioso molto duro sul bilancio, con Preziosi che contesta alcune poste e va per vie legali.

Una situazione da monitorare come ha sottolineato l'amministratore delegato Andres Blazquez con fermezza, ma nel rispetto del riserbo. Certo che con 270 milioni di debiti se non ci fossero gli statunitensi il Genoa avrebbe poco futuro. Insomma l'eredità ricevuta è pesantissima. Se questa stagione travagliata e dalle emozioni contrastanti, a settembre l'euforia, a gennaio la speranza e a maggio la delusione, bisognerà non sbagliare più nelle scelte tecniche. Blessin per poche ore si è detto vicino al trasferimento allo Standard Liegi (club nella galassia di 777 Partners), ma non sembra esserci seguito.

Il mister tedesco è stato bravo a riaccendere la squadra, ma poi sul più bello si è perso fino alla brutta gestione della stracittadina. Il direttore generale Spors gode di fiducia, ma pure lui qualcosa, sebbene in un momento difficile come sul mercato post natalizio, qualcosa ha sbagliato seppur con alibi. Questo è giusto sottolinearlo. Il problema è che non è arrivata una prima punta forte e troppi giocatori per mille motivi a gioco lungo non hanno dato ciò che tutti si aspettavano come Yeboah, Amiri e Gudmunsson.

Ora tutti sono d'accordo su questo. Niente tragedie, ma riflessioni si, vanno fatte. C'è chi ha avanzato il nome eventuale di un interesse verso il direttore del Napoli Cristiano Giuntoli che sarebbe in rotta con gli azzurri, ma siamo nel campo dei sussurri. È dura pronunciare la lettera B, ma non si può più far finta di niente e un "piano" per la serie B andrà pensato, a patto che non ci sia un miracolo in cui, purtroppo, ad oggi è difficile credere.

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