12.40 In alcune dichiarazioni spontanee del 20 gennaio scorso, Andrea Masiello, calciatore dell’Atalanta, raccontò che «Iacovelli mi chiese se c’era la possibilità di perdere la partita con la Sampdoria. Dopo pochi attimi io, sorpreso, gli espressi un netto rifiuto». Lo stesso Masiello disse in Procura a Cremona che sempre Iacovelli gli propose di “manipolare” anche Bari-Roma: «Ricordo che mi disse che qualora avessi accettato c’era pronta per me in auto una valigetta con i soldi».
Questa mattina sono stati arrestati il portiere del Piacenza Calcio Mario Cassano, 29 anni e Angelo Iacovelli, 44 anni, vicino agli ambienti sportivi del Bari. Gli arresti rientrano nell'ambito dell'operazione Last Bet ordinata dalla Procura di Cremona. Cassano, gia' compagno di squadra ed amico di Gervasoni e Zamperini (entrambi arrestati lo scorso dicembre come referenti italiani dell'organizzazione internazionale) dovra' rispondere dell'alterazione di quattro incontri dei campionati di serie B 2010/11 (Piacenza-Albinoleffe, Atalanta-Piacenza, Siena-Piacenza) e 2008/9 (Piacenza-Mantova).Cassano era stato, da gennaio a maggio, il terzo portiere della Sampdoria che, alla fine di quella stagione, conquistò il quarto posto e il diritto a giocare i preliminari di Champions League. Iacovelli sarebbe invece coinvolto nel "tentativo di manipolazione" di almeno quattro partite del campionato di serie A 2010/11 del Bari (Milan-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Roma, Palermo-Bari). Secondo quanto emerso dalle indagini, il ruolo di Angelo Iacovelli sarebbe stato quello di "anello" di collegamento tra i referenti balcanici dell'organizzazione (Ilievski e Gegic, del gruppo degli "zingari", attualmente latitanti) ed i calciatori del Bari, avvicinati negli alberghi dei ritiri pre-partita, per definire gli accordi illeciti finalizzati all'alterazione dei risultati di diverse partite dello scorso campionato di serie A. Per conto del gruppo criminale transnazionale, i due arrestati avrebbero agito, a vario titolo, come referenti del sodalizio sul territorio italiano per "truccare" le partite. L'operazione costituisce un passaggio ulteriore dell'inchiesta, conclusasi, nelle due fasi precedenti, con provvedimenti restrittivi a carico di 33 altri indagati, tra i quali gli ex calciatori "Beppe" Signori e Luigi Sartor e gli altri giocatori professionistici Cristiano Doni, Carlo Gervasoni, Filippo Carobbio, Marco Paoloni, Vincenzo Sommese e Marco Micolucci.
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