Nessun dietrofront: la Ocv ha confermato oggi all'Unione Industriali di Savona che prima dell'estate chiuderà il sito di Vado Ligure. Ai sindacati comunque ha lasciato la porta aperta per ricorrere alla cassa integrazione per due anni, incentivare l'esodo dei lavoratori ancora in organico, offrire loro anche la possibilità di trasferirsi in uno stabilimento all'estero e si è detta disponibile a cedere le aree purché vengano utilizzate a soli scopi industriali.
L'esito del vertice è stato sottoposto all'assemblea dei lavoratori che hanno preso atto della situazione. "Adesso inizierà la strada da una parte per la trattativa legata ai posti di lavoro e dall'altra per valutare se esiste la possibilità di insediare su quelle aree aziende che possano avviare nuove produzioni garantendo il lavoro alle maestranze.
Il prossimo 15 marzo ci sarà un nuovo incontro con l'azienda per proseguire la trattativa", ha detto Fulvio Berruti della Cgil di Savona.
Economia
Cassa integrazione e incentivi, Ocv lascerà Vado entro l'estate
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