Cronaca

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Dati italiani positivi quelli pubblicati dalla nota congiunturale Confetra -Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica (rilevati per numero di spedizioni e per fatturato su un campione di 200 imprese tra le più rappresentative dei vari settori). Nell’ anno 2011 il traffico merci italiano mostra un saldo complessivamente positivo, sia in termini di volumi che di fatturato. Il trasporto cargo su strada in ambito nazionale registra un timido +1,2% in termini di viaggio e un +4,7% in termini di fatturato, mentre in ambito internazionale i valori sono del +0,3% (viaggi) e del +3,1% (fatturato). Risultati inferiori si sono registrati per i corrieri nazionali che segnano un +0,4% in termini di consegne e un +0,6% in termini di fatturato. La modalità ferroviaria continua il trend negativo -3,7% per la crisi oramai cronica di questo sistema di trasporto. Negativo anche il traffico marittimo RO-RO (traghetti per trasporto merci) calato del -3,8% probabilmente per la riduzione dei traffici mediterranei con i Paesi del Nord Africa rimasti coinvolti nel corso del 2011 nelle lotte intestine della cosiddetta “primavera araba”. I dati del traffico marittimo, sia per quanto riguarda i container che le rinfuse, sono positivi: +1,5 per i Teu e +1,8 per le rinfuse. A livello di singoli porti, il risultato migliore è stato raggiunto da Trieste che continua il trend positivo degli ultimi anni, registrando un significativo +39,6%.

Trieste vede crescere il suo livello di attrattiva grazie alla profondità naturale dei suoi fondali, adatti ad accogliere le portacontainer giganti che sempre più vengono utilizzate dalle maggiori compagnie armatoriali mondiali; accanto a compagnie storiche quali MSC e Maersk, fanno ora scalo a Trieste quattro importanti compagnie: le coreane Hanjin e Hyundai Merchan Marine, la Yang Ming di Taiwan e la Uasc degli Emirati Arabi. Altri dati degni di nota: il calo del traffico container nel porto di transhipment di Gioia Tauro (-17,6%), spiegato fondamentalmente dall’abbandono del porto da parte della Maersk, la compagnia danese che da sola movimentava circa un quarto di tutto il volume portuale di traffico container e che ha preferito trasferirsi a Port Said in Egitto.

Perde quote di traffico il porto di Livorno (-15,3% nelle rinfuse) che sconta il ritardo nella messa in opera dei dragaggi per adeguare i fondali. Positivo il dato delle rinfuse nel porto di Taranto (15,6%), per il rilevante aumento del traffico di ferro utilizzato dalla locale acciaieria Ilva.