
Qui la matassa s’ingarbuglia ulteriormente, perché mentre la commissione elettorale esclude il candidato dalla lista per la quale ha firmato dopo, avallando invece quella acquisita in precedenza, il De Cillis, stando ai responsabili di “La Spezia torna a volare”, si starebbe preparando a presentare alla stessa commissione una dichiarazione scritta in cui dichiara di non aver mai sottoscritto candidature per liste diverse dalla loro.
Tutt’altra versione quella fornita dai delegati di lista di “Democrazia Cristiana”: “L’accettazione della candidatura – fanno sapere – è avvenuta nei termini previsti dalla legge, davanti a 3 testimoni e confermata nei giorni successivi, prima di una comunicazione (datata 4 aprile), in cui De Cillis dichiarava la volontà di ritirarsi. Il giorno dopo, la rinuncia è stata formalizzata anche di fronte alla commissione elettorale, che avendo però già chiuso le operazioni non ha potuto, a termini di legge, rettificare la decisione.
Un pasticcio che le parti minacciano di affiodare a perizie calligrafiche e carte bollate.
IL COMMENTO
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