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Tragedia questo pomeriggio allo stadio Adriatico di Pescara. Piermario Morosini, 26 anni, centrocampista del Livorno, è morto stroncato probabilmente da una crisi cardiaca, ma sarà l'autopsia a stabilire l'esatte cause del decesso, mentre si giocava la mezz'ora del primo tempo della partita tra gli abruzzesi e i toscani.

La tragedia si è consumata in pochi istanti, intorno alle 15.30, mentre il Livorno era in vantaggio per 2-0; Morosini è crollato a terra, con l'azione lontana dalla sua posizione. Un paio di sussulti e poi il buio. Dalle panchine sono immediatamente partiti i sanitari delle due squadre, dopo circa 4 minuti è arrivata l'ambulanza, un ritardo colpevole legato alla presenza di una vettura dei Vigili Urbani di Pescara che ostruiva l'accesso al terreno di gioco: l'intervento del defibrillatore, la corsa in ospedale, il disperato pianto dei compagni di Morosini e dei giocatori del Pescara. Una corsa inutile: intorno alle 17 la notizia ufficiale della morte del calciatore che, come racconterà il cardiologo dell'ospedale di Pescara Edoardo De Blasio non ha mai ripreso conoscenza.

Un dramma inspiegabile per ora(il responsabile dell'unità coronarica dell'ospedale di Pescara Paloscia ha affermato che non è possibile stabilire se la causa del decesso sia cerebrale o cardiaca) che ha devastato l'ambiente Livorno. I calciatori toscani sono arrivati all'ospedale, e quando al loro ingresso sono esplosi in lacrime, la polizia ha fatto allontanare i giornalisti fuori dal pronto soccorso.

Intorno alle 17.20 la Figc ha deciso di sospendere tutti i campionati: l'Udinese, squadra che era proprietaria del cartellino di Morosini, arrivato a Livorno a gennaio, in prestito, aveva già chiesto il rinvio della partita contro l'Inter. La decisione del Presidente Abete è arrivata quasi subito ed ha bloccato il riscaldamento dei giocatori di Milan e Genoa, già sul terreno di San Siro per preparare il primo anticipo di serie A della giornata.

Morosini, 26 anni, era cresciuto nell'Atalanta ed aveva fatto parte anche dell'under 21: la vita, con lui non era stata tenera. A 15 anni aveva perso il padre, due anni dopo la madre e poco dopo il fratello maggiore. Il calcio era un mezzo per realizzare i sogni dei familiari scomparsi. E sul quel prato verde un destino maligno lo ha strappato alla vita davanti agli occhi di migliaia di persone.