Politica

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Alla fine sarà di parola: Marco Doria aveva parlato dei primi giorni della settimana come data ultima per la presentazione della nuova giunta, non dovrebbe venire meno alla promessa e già domani dovrebbe presentare l'elenco dei suoi 11 assessori. La rincorsa al toto-assessore arriva alla fine, e se i nomi si si sono sprecati, qualche certezza in più c’è sull’agenda che la nuova squadra comunale troverà sulla scrivania.

Alla prima pagina c’è il bilancio comunale; lasciato in sospeso dalla giunta uscente, la nuova maggioranza avrà poche settimane per approvarlo. In realtà il documento è pronto, ma sindaco e assessore al Bilancio dovranno fare scelte importanti su voci di spesa e introiti, in particolare al capitolo addizionale IMU.
 
Collegata alla questione bilancio c’è quella di AMT; l’azienda di trasporto pubblico resta in sofferenza, tanto che più si è evocato il rischio fallimento. Stessi problemi anche per i servizi sociali: nei mesi scorsi i lavoratori del Terzo settore sono scesi in piazza più volte per denunciare la situazione di sofferenza di servizi come l’assistenza agli anziani e ai disabili, l’educazione ai minori, biblioteche e musei. Il rischio è un taglio in questi settori e un la perdita di centinaia di posti di lavoro.
 
Atra priorità, affrontata anche in un incontro tra Marco Doria e Claudio Burlando, è quella della messa in sicurezza del territorio in vista del prossimo autunno: bisogna risolvere il problema di Via Giotto 15, mentre da Marassi continuano ad arrivare le proteste dei residenti intorno al rio Fereggiano.

Alla fine sarà il capitolo lavoro a occupare la maggior parte dell’agenda: da Ansaldo a Fincantieri, con un ruolo più da supervisore che di reale protagonista, visto che le vere decisioni saranno prese a Roma. In tutto questo le tensioni intorno al Salone Nautico sono solo la ciliegina di una torta che si annuncia amara per la nuova squadra genovese.

Forse troppo amara per occuparsi anche di Gronda e moschea: sul primo argomento il sindaco ha già fatto intendere di voler prendere tempo per capire il da farsi, mentre sulla moschea aveva criticato i partiti di maggioranza che avevano bloccato il progetto nell’ultima fase della giunta Vincenzi. Ora però dovrà vedersela anche lui con una maggioranza divisa su tempi e collocazione del luogo di culto, ed è probabile che rimandi la discussione del dossier dopo avere affrontato le altre emergenze della città.