La giunta Doria rischia di cadere? Domanda secca che nel centrosinistra genovese si stanno ponendo in molti. Italia dei valori continua dire che voterà contro il bilancio se conterrà l’aumento dell’Imu. Senza i consiglieri dipietristi la giunta avrebbe comunque un voto di maggioranza, ma basterebbe poco per andare sotto. Anche in caso di esito positivo perdere un pezzo di maggioranza a poco più di un mese dalle elezioni, e su una voce così importante, sarebbe un colpo durissimo. I vertici del Pd sono preoccupati, e come sempre nella politica si sprecano le speculazioni. E allora proviamo a immaginarci cosa potrebbe accadere.
L’Udc ha già precettato costituito il suo gruppo e starebbe dando la caccia ad altri consiglieri. «Se Doria farà proposte condivisibili lo appoggeremo», aveva dichiarato il segretario Rosario Monteleone, ed ecco che qualcuno prospetta un’alleanza tra Udc e centrosinistra anche in Comune. «Alla fine l'Udc punterà a fare un'alleanza come quella in Regione», ipotizza Edoardo Rixi. Scaramanzia? Forse, o forse il centrodestra ha chiaro in testa che senza una vera opposizione di Lega e Pdl (al momento grandi assenti del dibattito comunale) le tensioni interne al centrosinistra potrebbero non bastare a fermare la giunta.
L’appoggio dell’Udc darebbe più stabilità alla maggioranza, ma avrebbe anche l’effetto di disinnescare le proteste di Italia dei valori: se anche votasse contro, non metterebbe a rischio la squadra dell'esecutivo. Finito il potere deterrente. Probabile che Italia dei valori abbia considerato questo aspetto e sia pronta a rientrare nei ranghi. Votare a favore del bilancio e dell’aumento Imu non è ipotizzabile, ormai i dipietristi perderebbero la faccia, ma se alcuni dei loro emendamenti venissero accolti potrebbero astenersi anzichè votare contro evitando la rottura plateale con la coalizione. In cambio di cosa?
Certamente della gratitudine degli alleati (e degli elettori che votando Idv hanno votato Marco Doria), e forse anche, più prosaicamente, in cambio di un ingresso in giunta, magari con un rimpasto entro fine anno. Gabriele Cascino, assessore dipietrista allo sport della Regione, non può che usare una metafora calcistica: «Per ora siamo in panchina, magari il commissario tecnico deciderà di rivedere la difesa o il centrocampo, perchè se sei sotto di un gol al 90esimo non va bene».
Insomma, è probabile che la rottura venga evitata, magari anche in cambio di una poltrona. Il nome della new entry? I più arditi si spingono fino a ipotizzare quello di Nicolò Scialfa, politico sanguigno ma di mediazione, per certi versi uno dei più vicini alla linea di Marco Doria. Al di là delle aspirazioni locali, la linea la detterà Roma. Certo è che per Italia dei valori far cadere una giunta di centrosinistra sarebbe una responsabilità che potrebbe compromettere i rapporti con gli alleati anche a livello nazionale.
Ecco perchè alla fine un accordo (onorevole) si troverà.
Politica
Ecco perchè i dipietristi non affonderanno Marco Doria
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