
“Nonostante i progressi degli ultimi 20 anni per il trattamento farmacologico della cardiopatia ischemica – sottolinea il direttore della struttura, dottor Daniele Bertoli - ed il conseguente miglioramento, sia della prognosi, sia della prevenzione, le malattie coronariche rimangono la prima causa di morte nel mondo industrializzato e risultano in forte aumento nei paesi in via di sviluppo".
"Uno dei passi fondamentali, nell’ambito della prevenzione sia primaria che secondaria, è stata la riduzione dei valori di colesterolo LDL, ottenuta attraverso il trattamento con statine. E’ stato dimostrato che esiste anche una correlazione fra i bassi valori di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono) e rischio cardiovascolare. Oggi abbiamo a disposizione un farmaco (l’anacetrapib) in grado di innalzare del 140% il colesterolo “buono”. Sulla base di queste premesse l’Università di Oxford ha pianificato uno studio internazionale, denominato REVEAL, finalizzato appunto a valutare l’efficacia dell’innalzamento dei livelli di colesterolo HDL nel ridurre l’insorgenza di eventi coronarici in pazienti con pregresso infarto del miocardio”.
“Essere fra i centri italiani scelti per condurre questa ricerca – conclude Bertoli - è un segnale dell’erogazione di prestazioni sanitarie di qualità e ciò deve essere motivo di vanto per tutta la cittadinanza e per l’Asl”. Lo studio si svolge in 400 centri in vari paesi del mondo e precisamente in USA, Cina, Giappone, Canada, Italia, Gran Bretagna. Il progetto è stato autorizzato dal Comitato Etico dell’Asl 5.
IL COMMENTO
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