
Tutti gli indizi delle indagini all'epoca facevano pensare alla vendetta dell'ultimo della classe, un alunno tredicenne molto vivace bocciato per il suo scarso rendimento scolastico che pubblicamente aveva promesso: non finisce qui. Il ragazzino però interrogato nei giorni successivi al via dell'indagine aveva sempre negato tanto da portare la polizia postale di Savona guidata dal comandante Alberto Bonvicini a ulteriori indagini proseguite fino alle ultime ore. Qui la clamorosa scoperta: le torte e gli antipatici pacchi inviati a casa dell'insegnante era ordinati dalla studentessa modella della prima fila con voti altissimi, una giovane insospettabile che ha ammesso il fatto.
Motivo? Nessuno apparentemente, soltanto la voglia di trasgredire o un po' di invidia verso la giovane professoressa. Sconcertato il preside che adesso pensa alla pena: volontariato all'interno della biblioteca scolastica.
IL COMMENTO
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