Cronaca

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Alcune carte sull'esondazione del rio Fereggiano di Genova nel novembre del 2011 "sono state taroccate". Ne sono convinti gli inquirenti che hanno indagato tre dirigenti comunali della protezione civile di Genova per falso aggravato e calunnia in concorso: il dirigente Sandro Gambelli è agli arresti domiciliari.

Secondo quanto appurato dalla polizia della squadra di pg, i tre avrebbero falsificato il rapporto di un volontario sullo stato di guardia del rio esondato. Fu l'esondazione del Fereggiano a causare a Genova sei morti.

Intanto sui fatti il sindaco di Genova Marco Doria ha detto: "Genova non è come la Concordia, non c'è responsabilità di pochi".


E teme che la questione possa compromettere la sicurezza: "Se viene dimezzato il sistema della protezione civile comunale dobbiamo trovare contromisure adeguate" ha detto in una conferenza stampa. "Il nostro obiettivo - ha spiegato Doria - è fare funzionare al meglio gli uffici della protezione civile in una stagione che come tutti sappiamo è tra le più rischiose per quanto riguarda la possibilità di alluvioni". Il Comune deve "capire meglio di cosa si tratta" per potere poi decidere se e come sostituire le persone coinvolte. "Parliamo di dirigenti che hanno ruoli decisionali - ha detto l'assessore alla protezione civile Gianni Crivello -. Proprio nelle ultime ore - ha aggiunto riferendosi al funzionario arrestato - mi sono sentito spesso con Gambelli per discutere delle misure relative alle ultime perturbazioni". Il comitato di protezione "é una macchina complessa e coinvolge numerose persone - ha detto il sindaco - che hanno il duplice compito di raccogliere segnalazioni molteplici dal territorio e coordinare poi il lavoro delle squadre e delle aziende comunali nella fase di prevenzione e di intervento"