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Si è goduto la meritata mezza giornata di riposo concessa da mister Corda con il primato e il titolo di capocannoniere in tasca. Dodici gol segnati lo hanno fatto balzare agli onori della cronaca. Ma Francesco Virdis mantiene quell’umiltà e voglia di far bene che lo hanno contraddistinto fin dal suo arrivo a Savona.

“Dodici gol nascono dal gioco di squadra – racconta -. Nessuno può vincere le partite da solo: a monte c’è un organizzazione di gioco ed è mio compito trasformare in rete le palle che mi mettono a disposizione. Poi è vero che con Scotto, per esempio, il feeling è stato immediato, oserei dire naturale per come ci siamo integrati; con gli altri abbiamo affinato l’intesa e i frutti sono sotto gli occhi di tutti”.


Una media di un gol e mezzo a partita: c’è un gol che ricorda più di altri? “Tutti dicono il secondo gol segnato col Mantova, con palla al giro sul secondo palo, ma a me piace andare controcorrente: il primo è quello a cui son più legato. Giocavamo a Busto con la candidata numero uno al successo finale, punizione di Demartis, spizzicata di Scotto e mia deviazione sotto porta da opportunista. Era la prima partita, fondamentale iniziare il campionato col piede giusto. Poi è stato importante anche il gol con il Renate, su assist di Carta”.
Una dedica particolare per i gol? “Io non ho fratelli e sorelle. Ma ho tre persone che mi stanno vicino e mi vogliono bene: mio papà, mia mamma e la mia ragazza. La dedica è tutta per loro”.
L’esultanza dopo i gol ricorda un certo Drogba…”E’ vero. L’ho copiata da lui. Perché lo ammiro, così come mi sono sempre ispirato a Pippo Inzaghi: rappresentano due modelli di attaccanti, il primo con grande tecnica e forza fisica, il secondo scaltro e capace di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Due giocatori così diversi, ma così bravi nell’interpretare il ruolo di chi deve fare gol”.
Com’è stato l’ambientamento a Savona? “Ottimo. Savona per tanti versi ricorda la Sardegna. Il clima è simile e soprattutto c’è il mare. Io amo il mare. Sono contento che dopo il Chievo si siano fatti avanti i biancoblù”.
E i tifosi del Savona? “Fantastici anche loro. E voglio chiarire che sicuramente non è mia intenzione andar via a gennaio. Sono procuratore di me stesso e non ho avuto contatti con nessuno. In passato, ho fatto tre volte un cambio di squadra nel mercato invernale ed è sempre stato un disastro: una volta mi sono subito infortunato e un’altra abbiamo finito il campionato ai primi posti ma siamo stati retrocessi dopo 55 punti di penalizzazione. Qui a Savona, invece, ci sono ancora tante cose buone da fare, da oggi fino a giugno….”