
E però da qualche parte bisognerà tagliare. Le indiscrezioni parlano di una sessantina di milioni in meno per la Asl 3, 11 per il Tigullio, 6 per l’imperiese, 15 per lo spezzino, e 20 per la Asl savonese. Batosta in arrivo anche per Galliera, Gaslini e Ist-San Martino. Tagli da sommare ai risparmi degli ultimi anni: 1200 dipendenti e 100 primari in meno, oltre a 70 milioni di risparmio sulla spesa farmaceutica. Secondo Montaldo è difficile sforbiciare ancora.
La speranza è che il prossimo governo ridimensioni i tagli alla sanità, e magari reintroduca la quota anziani soppressa alcuni anni fa: «Chiediamo intanto che si consideri il peso degli anziani, per noi è fondamentale, e poi che si rimettano un po’ delle risorse che sono state tolte».
E nel giorno della protesta dei medici ginecologi l’assessore regionale alla Salute garantisce: in Liguria abbiamo già razionalizzato i punti nascita. Tradotto: niente nuovi tagli, ma resta qualcosa da fare per abbattere i costi: «Bisogna fare meno cesarei, in Italia e in tanti ospedali liguri restano troppo numerosi».
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana