
Dunque ecco che il nome di Mario Tullo, solido passato nel partito da quando si chiamava Pci, senza tradimenti, scivolate, sgambetti, sale nella classifica dei possibili prescelti e gli viene attribuito un posto nel dicastero della Infrastrutture, così come Roberta Pinotti che ha lasciato un ottimo ricordo da presidente della commissione Difesa e che ha un gradimento bipartizan.
In casa pd resta in campo anche l’ipotesi Andrea Orlando: è uno dei giovani turchi che potrebbe entrare nel governo e ambisce al sottosegretariato alla giustizia.
Ma tra gli eletti in Liguria quelli che sembrano avere più chance sono due catapultati: il lettiano Marco Meloni (che potrebbe avere la delega all’istruzione) e l’economista Paolo Guerrieri, ordinario alla sapienza di roma.
Ma a Roma, in queste ore di frenetiche trattative, mosse da pokeristi, ansie e speranze, si muove anche Luigi Grillo potente ex presidente della commissione Infrastrutture del Senato, che alla fine potrebbe saltare fuori a sorpresa se si decidesse per un governo più duraturo e con la necessità di incamerare oltre ai “ragazzini” anche gli scafati, gli unici che hanno la forza e l’esperienza di contrastare lo strapotere dei superburocrati. Letta d’altronde lo ha detto, servono persone esperte, non c’è tempo per il rodaggio.
IL COMMENTO
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