politica

1 minuto e 36 secondi di lettura
"Noi del Pd come facciamo a fare un Governo con Berlusconi, uno che aveva in casa un mafioso come Mangano e che lo ha definito un eroe? E ci siamo dimenticati di Dell'Utri, di Previti, di Cosentino? Come potremo guardare negli occhi i parenti delle tante vittime di mafia?" E’ decisamente critica, la senatrice imperiese Donatella Albano, sulla fiducia all’esecutivo Letta votata dal suo partito, tanto da sottoscrivere il cosiddetto ‘documento dei dissidenti’ insieme a Laura Puppato, Sandro Gozi, Sandra Zampa e Stefania Pezzopane.

Una scelta – dice – ragionata e sofferta: “Non potete avere idea del travaglio interiore che ho vissuto in questi ultimi giorni. Come Pd dobbiamo dare la fiducia a questo Governo perché non possiamo permettere che la situazione economica degli italiani peggiori a causa dello stallo politico, ma personalmente non posso dimenticare le promesse fatte dal mio partito in campagna elettorale, tutti i proclami "mai con Berlusconi, mai col Pdl". Questo governo non rappresenta né me, né loro, e di questo me ne vergogno. Certo, molti nuovi ministri e lo stesso Letta sono persone che ritengo più che valide, ma la fiducia a questo governo, per quanto riguarda me e parte del PD, è ottenuta senza troppa convinzione, né con entusiasmo.


Il Partito democratico – conclude - deve tenere in massima considerazione le voci che si levano dal suo elettorato e dai suoi circoli. Sono i militanti che danno vita al partito, e mi sono vergognata a vedere questa classe dirigente che, in totale autonomia, ha proposto nomi a scelta già avvenuta, spesso consultandosi con gli avversari prima che con i membri dello stesso partito. Dobbiamo considerare questo Governo come l\\\\\\\\\\\\\\\'anno zero dal quale rifondare il nostro partito, come la lezione dolorosa grazie alla quale abbiamo capito che abbiamo bisogno dell\\\\\\\\\\\\\\\'aiuto di tutti i militanti per un profondo rinnovamento”.