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Province addio. Ci aveva già provato Mario Monti, stoppato dai veti incrociati. Questa volta però si fa sul serio, e in Liguria è già rivolta. “Costiamo meno di un parlamentare”, attacca il presidente della provincia di Savona Angelo Vaccarezza. Insomma, prima di tagliare le province ci sarebbe altro su cui risparmiare, rincara Domenico Fiasella, presidente della provincia della Spezia. Un’iniziativa demagogica e populista, quella del governo? “Sicuramente si”, risponde secco Fiasella. Il vero problema, dicono dall’Unione delle province italiane, è che meno dell’1% del bilancio va in burocrazia, mentre il resto della spesa finisce in servizi sul territorio.
 




“Spegnere le provincie significherebbe tagliare quei servizi; a chi verrebbero affidati, e con che costi?”,
si chiedono Vaccarezza e Fiasella. Ed ecco che Vaccarezza riprende una provocazione di alcuni mesi fa: “Adottiamo un parlamentare, lo chiameremo al telefono quando nevicherà e ci sarà da spalare le strade”. E poi aggiunge: “Se per decreto fate smettere di piovere e di nevicare, allora chiudeteci pure”.