politica

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Le regole in un partito, come in una qualunque associazione, possono piacere o no, ma vanno rispettate. Pena dare un contributo alla confusione generale, come purtroppo abbiamo visto anche nella vicenda tormentata e dolorosa dell'elezione del Presidente della Repubblica. Tra i compiti che ho, nella qualità di segretario,  c'è sicuramente quello di essere garante della corretta applicazione delle regole, un dovere che cerco di rispettare con il massimo rigore.

Veniamo ai problemi sollevati dal sindaco
Antonio Bigotti. Lo statuto del nostro partito (non quindi una regoletta qualunque) impone che l'iscrizione di chicchessia avvenga nel circolo dove si ha la residenza. Questo non impedisce a nessuno di fare militanza e di dare il proprio contributo di idee ovunque sia possibile, compreso anche un altro circolo, ma la registrazione deve avvenire nel luogo di residenza e così vale per i diritti e i doveri congressuali.

Sono convinto che Bigotti porterà come iscritto nel circolo di Casella/Savignone, come militante a Busalla o dove vuole lui, come membro di diritto, in quanto sindaco, nel coordinamento della Valle Scrivia, il proprio contributo e visto che, giustamente, considera le divisioni in fazioni un aspetto deteriore della lotta politica sono convinto si impegnerà con tutte le sue forze perché anche nella Valle il tasso di conflittualità, per lo più endemico e trasversale, scenda a livelli più fisiologici e tollerabili, soprattutto di fronte a problemi enormi che toccano le nostre comunità e che non possono essere affrontati con la logica della guerra di campanile o con il perdurare di disfide nate negli anni ‘90 (se va bene) e di cui nessuno per altro ricorda più i motivi.

Quanto agli altri rilievi, ricordo che Lorenzo Basso si è sottoposto alle primarie, unico tra i segretari regionali,  e non ha avuto bisogno di deroghe proprio in quanto segretario regionale, mentre per gli altri amministratori (sindaci sopra i 5000 abitanti e consiglieri o assessori regionali) la regola prevedeva che eventuali deroghe fossero decise dalla direzione nazionale, come è poi avvenuto. Erano ammessi ricorsi, che tuttavia non ci sono stati. Il sindaco Campora, confermandosi ancora una volta persona di grande stile, non ha neppure avanzato la proposta di deroga, attenendosi alla regola generale che impediva ai sindaci sopra i 5000 di candidarsi. Chapeau! Si vuole dare un contributo per cambiare le regole? Il prossimo congresso sarà la sede più utile e personalmente mi auguro sia un grande congresso di rilancio del nostro progetto politico. Ce n'è bisogno.

Sono colpito favorevolmente dall'attaccamento che il sindaco Bigotti ha dimostrato nei confronti del PD con l'accorato articolo riportato sul vostro sito.  Vuol forse dire che ha abbandonato definitivamente l'idea che i partiti siano mezzi su cui salire e scendere a piacimento, ma semmai degli organismi vitali che possono essere cambiati con il contributo di tutti. Mi auguro sinceramente, anche per motivi di istintiva amicizia, che questa volta l'adesione di Bigotti al nostro partito se non per sempre,  cosa ardua di questi tempi, valga quanto meno per un periodo più lungo del solito. A meno che il "giacobino" Antonio non abbia già cambiato idea. Spero di no.