Cronaca

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Prima di sottoporsi ad un delicato intervento al cervello chiede di non essere sottoposto ad accanimento terapeutico in caso di perdita di coscienza e aggravamento della patologia e il comitato bioetico dell' ospedale lo aiuta a redigere il 'testamento biologico'. Accade all' ospedale San Martino di Genova dove però l' intervento non si è poi più fatto. L' esperienza tuttavia sarà un utile precedente per futuri casi analoghi. "Non è ancora un testamento biologico ma diciamo che tutto é pronto nel caso dovesse servire" precisa il direttore sanitario dell' Ospedale San Martino Paolo Elia Capra commentando un servizio pubblicato oggi su "La Stampa". Nella dichiarazione, che sarebbe stata acclusa al consenso informato firmato prima dell' intervento, il paziente aveva fatto scrivere "rifiuto il mio consenso ad ogni accanimento terapeutico ivi compresa l'idratazione e l' alimentazione forzata". Il paziente aveva fatto la richiesta al suo chirurgo all' inizio del mese di luglio. Il medico aveva chiesto un parere al comitato bioetico, presieduto da Francesco Meloni, magistrato in pensione ed ex procuratore capo della Repubblica di Genova. Il 24 dello stesso mese il comitato aveva risposto fornendo i suggerimenti tecnici per la formulazione della richiesta. Poi però l' intervento non si è più reso necessario. "Nel caso si fossero verificate quelle condizioni la struttura avrebbe dovuto rispettare la volontà espressa dal paziente in piena scienza e coscienza - sottolinea Capra -. Non si sarebbe proceduto ad atti sanitari quali accanimento terapeutico. Siamo stati coinvolti su un' ipotesi che poteva verificarsi il giorno dopo o potrebbe verificarsi domani. E' stato predisposto tutto". (ANSA)