cronaca

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Ingressi separati per pm, avvocati, parti civili, testimoni da una parte, giornalisti dall'altra e pubblico contingentato, massimo 160 persone; in aula non solo stop alle foto, ma anche ai telefonini e tutti dovranno indossare un cartellino di riconoscimento.


Sono alcune della indicazioni del giudice Giovanni Puliatti, presidente del collegio che giudicherà Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia
, al processo fissato al teatro Moderno che inizierà il 9 luglio. Non è consentito l'uso di telefoni e apparecchi da ripresa video o audio all'interno della sala, tranne per gli organi di informazione accreditati, ma solo nella galleria e nella sala stampa. Il pubblico sarà ammesso nel numero massimo di 160 persone, ma è un numero suscettibile di riduzione nel caso in cui venga a mancare il numero proporzionale di forze dell'ordine addetto al controllo agli accessi.


Regole ferree anche per la stampa: le riprese video potranno essere autorizzate solo da una telecamera, senza ausilio di operatore, a inquadratura fissa senza zoom, ma le riprese saranno interrotte negli interventi dell'imputato o dei testi che non daranno il loro consenso. Una sola altra telecamera, sempre senza operatore e ad inquadratura fissa, potrà essere posizionata dall'alto con raggio di ripresa del posto del testimone e dei soggetti processuali ad esclusione dell'imputato. L'emittente autorizzata alle suddette riprese deve garantire la distribuzione del segnale, sia per la ripresa in diretta sia per le trasmissioni in differita, in favore di tutte le altre emittenti televisive o radiofoniche accreditate, senza alcun costo per esse. L'audio corrispondente alle riprese deve essere assicurato tramite l'impianto audio del teatro collegato al sistema ufficiale di registrazione audio ed è vietata alcuna altra registrazione audio.


Infine, le riprese fotografiche saranno possibili anche dalla galleria, ma solo sino all'apertura di ogni singola udienza e dopo la chiusura del dibattimento, eventi conclamati dal presidente ad ogni udienza e devono comunque avere comunque il consenso dei soggetti ritratti.


C'è però da aggiungere che il comandante Schettino ha espresso al tribunale di Grosseto "manifestazione di mancato consenso di qualsiasi ripresa televisiva del dibattimento, ai sensi dell'articolo 147 primo comma delle norme di attuazione del codice di procedura penale, al fine di evitare qualsiasi forma di spettacolarizzazione del processo e, soprattutto, per il rispetto delle parti coinvolte". (ANSA)