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E’ stato giudicato inammissibile e dunque non è stato votato l’ordine del giorno che avrebbe impegnato la giunta di Genova sulla gronda di ponente. La decisione è stata assunta dalla Presidenza del Consiglio Comunale in quanto nel documento era scritto che la giunta si sarebbe impegnata ad “avviare immediatamente le necessarie azioni per promuovere una conferenza di servizi sulla realizzazione delle opere propedeutiche alla cantierizzazione della gronda”.
 
Tecnicamente però la conferenza dei servizi può essere convocata (e dunque promossa) solo dal Ministero delle Infrastrutture. L’ordine del giorno era stato presentato dai consiglieri Anzalone e Baroni (gruppo misto), Salemi, Enrico Musso e Vittoria Musso (lista Musso).
 
Sapevamo che la conferenza dei servizi non la convoca il comune – commenta ironicamente il capogruppo della lista Musso Pietro Salemi - chiedevamo solo che la giunta prendesse posizione. Quello che ci interessa è che si faccia chiarezza. Non si può rinviare sempre nel nulla le cose”.

Molti hanno visto in questo rinvio il tentativo di evitare una spaccatura nella maggioranza perché il pd avrebbe votato a favore mentre Sel e Lista Doria contro. “Forse c’era aria di spaccatura – aggiunge Salemi - Ci sono contraddizioni che sarebbero emerse. Ma se la gronda non si vuol fare, lo si dica. Parliamo di Porto e di Ansaldo e poi non si vogliono fare le infrastrutture? Il sindaco prenda posizione una volta per tutte”. L’esponente della lista Musso poi spiega che non sono state fatte proteste clamorose perché la prossima volta il testo sarà modificato e l’ordine del giorno ripresentato. “L’inammissibilità ci è sembrata strumentale, ma non è il momento di fare piazzate”.