
I teatri in difficoltà avranno infatti la possibilità, ottemperando a una serie di obblighi, di accedere a un prestito che dovrebbe consentirne la sopravvivenza. Il Carlo Felice è fra questi, ma come è stato rilevato in consiglio, non essendo conosciuto l'elenco dei teatri intenzionati ad accedere ai fondi, non è ancora chiaro quale potrà essere l'entità di tale prestito. In attesa di chiarimenti da Roma, il Cda ha messo a punto alcune strategie dando diverse deleghe ai consiglieri.
Si approfondirà ad esempio l'aspetto "pensionamenti" per capire come potrà variare l'organico stabile della Fondazione a medio termine. E si studieranno le reali necessità di organico sul piano artistico a fronte delle attività previste ("Otello" ad esempio, fissato per dicembre, richiede uno sforzo organizzativo non irrilevante). Altro problema, l'acquisizione di una proprietà che possa alleggerire il deficit patrimoniale. Si parla del Teatro Verdi di Sestri Ponente come possibile immobile da affidare alla Fondazione.
IL COMMENTO
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