cronaca

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"Abbiamo approvato da poco in Consiglio regionale una legge faticosissima sul Trasporto Pubblico Locale sostanzialmente richiesta da Genova, dal Comune e dalla Provincia di Genova, da AMT, APT e da tutto il sindacato ma soprattutto da quello genovese.
 

Nel momento in cui inizia la sua applicazione c’era da aspettarsi resistenza dalle realtà di altre province e invece, seppure per motivi diversi, si è bloccata proprio a Genova”.


È cominciata con questa considerazione l’illustrazione dell’accordo siglato ieri notte con il Comune di Genova e le rappresentanze sindacali (CGIL, CISL, UIL) e le relative organizzazioni di categoria degli autoferrotranvieri (FAISA-CISAL e UGL) - e al momento confermato dal voto dei lavoratori riuniti in assemblea questa mattina – da parte del presidente Claudio Burlando.
“Nel confronto di ieri con i lavoratori ho espresso loro la convinzione che l’applicazione di questa legge è l’ultima possibilità di riforma del sistema, perché il sistema non si salva così com’è, non c’è niente da fare”.
La legge regionale di riforma del TPL – approvata in Consiglio lo scorso 31 ottobre grazie a una procedura d’urgenza e entrata in vigore il 9 novembre scorso - ha tre presupposti di base: il bacino unico di utenza, la costituzione di una agenzia (di cui dovranno far parte, all'atto della costituzione, oltre alla Regione anche le quattro Province e i quattro Comuni capoluogo e gli eventuali Comuni che vorranno aderire volontariamente) per la gestione e la clausola sociale per la salvaguardia dei posti di lavoro. “Grazie a questa legge e alla legge nazionale n. 422 del 1997 in materia di trasporto pubblico locale, noi oggi siamo in grado di mettere mano a un processo di riforma di un sistema molto complicato”, ha affermato Burlando, “ed è questo il presupposto da cui sono partito per il ragionamento che ho fatto con i lavoratori. Se siamo molto bravi e corriamo molto, io prevedo che all’inizio del 2015 possa partire un servizio integrato gestito dal vincitore della gara che nel corso 2014 l’agenzia regionale ”.  “Questo percorso non ha niente a che fare con la proprietà delle singole aziende che operano all’interno del TPL”, ha voluto chiarire Burlando. “Le aziende sono dei Comuni, delle Province, delle Ferrovie dello Stato e non c’è nessuna forza al mondo che possa espropriare queste aziende. Noi, attraverso l’agenzia, mettiamo a gara un servizio che poi verrà svolto da chi vince questa gara. Quello che avviene nelle proprietà durante questo percorso non è scelta nostra”.
L’altro intervento sostanziale che impegna la Regione riguarda il rinnovamento del materiale rotabile. Si tratta di trovare le risorse per finanziare l’80% dell’acquisto di 380 nuovi mezzi da impegnare su Genova (200 bus circa) e le altre aziende liguri in quattro anni per un totale di circa 75 milioni di euro circa. Le fonti di finanziamento per questa operazione sono sostanzialmente quattro: fondi FESR 2007-2013 che si renderanno nuovamente disponibili grazie a una riprogrammazione di risorse; 2 milioni di fondi regionali all’anno per altri 16 anni; fondi FSC. Duecento autobus in quattro anni. Questo comporta un impegno proporzionale per le altre aziende dalla Liguria, per un totale di circa 380 nuovi mezzi.