
Una riunione richiesta dai sindacati e dagli stessi lavoratori alla vigilia della scadenza della cassa integrazione prevista a fine mese e dell'avvio della mobilità, secondo le vecchie modalità. "Abbiamo ripercorso tutti i passaggi e il lavoro svolto per dare continuità produttiva e occupazionale alla Fac e ai suoi lavoratori - ha detto Vesco - le istituzioni hanno bussato a tante porte e valutato tutte le possibili ipotesi, a partire dalla ceramica che rappresenta la naturale vocazione di quel territorio, fino ad arrivare a considerare altre attività che avrebbero potuto insediarsi in quel sito. Purtroppo però, complice la crisi e la concorrenza dei prodotti, non si è potuto concretizzare nulla e anche l'ultima gara indetta dalla curatrice è andata deserta".
E' difficile pertanto vedere un'alternativa alla mobilità che partirà i primi giorni di febbraio e le cui procedure verranno perfezionate nei prossimi giorni. "Nonostante tutto - ha concluso Vesco - non desisteremo dall'impegno nei confronti dei 130 lavoratori e rimarremo sempre disponibili, anche attraverso il tavolo di lavoro, verso nuove opportunità in grado di far riprendere un'attività storica che tanto ha dato a quel territorio e al mercato nazionale della ceramica".
IL COMMENTO
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