
L'udienza è stata aggiornata al prossimo 27 gennaio per le arringhe delle parti civili e dei difensori dell'imputato. Il giovane, lontano parente delle due vittime - Monica Gilce Ramirez di 37 anni e suo figlio Marcos Kleyner di 12 anni - aveva negato ogni accusa riferendo che lavorava in un cantiere vicino all'abitazione della donna e, il giorno dell'omicidio, mentre transitava nei pressi della casa, era stato chiamato dalla Ramirez che gli aveva chiesto di aiutarla a spostare dei mobili. Intriago aveva raccontato che era entrato nell'appartamento dove, oltre alla donna, vi era un'altra persona, forse un nordafricano, e di aver sentito dei rumori come se qualcuno stesse spostando dei mobili. L'imputato, difeso dagli avvocati Alessandro Cecon e Alessandro Famularo, aveva inoltre aggiunto che si era rifiutato di dare una mano perché doveva recarsi al lavoro. Infine, aveva detto che, prima di andare via, aveva lasciato in casa una bottiglietta quasi vuota di acqua minerale e per questa ragione vi è stato trovato il suo Dna. Madre e figlio furono colpiti con diverse coltellate.
IL COMMENTO
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