cronaca

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Sono durate circa quattro ore le operazioni di spegnimento del rogo che ha distrutto e affondato tre maxiyacht nel porto turistico 'Carlo Riva' di Rapallo.


I vigili del fuoco di Rapallo, coaudiuvati dai colleghi di Chiavari, Genova, dai sommozzatori e da una motovedetta, hanno lavorato con l'acqua e con la schiuma per avere la meglio delle fiamme. "Difficile al momento stabilire le cause - ha detto il comandante della Guardia costiera Felice Monetti che coordina le indagini -. Nei prossimi giorni saranno necessari approfondimenti anche da parte dei pompieri". Neanche il marinaio che si trovava a bordo del Samura al momento del rogo è riuscito a comprendere quale sia stata la causa dell'incendio. Agli inquirenti ha detto di aver udito un colpo e poi di aver visto le fiamme. I tre yacht, di 18, 19 e 26 metri sono completamente affondati. L'incendio sembra si sia sprigionato dal Samura di proprietà dell'industriale del riso Curti Francesco Sempio per poi estendersi agli yacht vicini, il Kikka e il Delfino 4 quest'ultimo di proprietà di Antonio Ligresti. Per scongiurare la fuoriuscita di gasolio sono state posizionate panne a chiudere il porto di Rapallo. L'incendio ha provocato un fumo nero e acre visibile a chilometri di distanza. Sul posto oltre a due ambulanze della Croce Bianca Rapallese è stata montata la tenda di punto medico avanzato. "Per fortuna pioveva - spiega il presidente del sodalizio Fabio Mustorgi - altrimenti il rischio d'intossicazione per la popolazione sarebbe stato elevato". Da una prima stima i danni complessivi agli yacht ammonterebbero a oltre 2 milioni di euro.