cronaca

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“Il problema dell’ipoteca a favore di Banca Carige sulle aree di Erzelli c’è, ma spero che l’istituto di credito sia ancora disponibile a dare una mano. Anzi, ritengo che possa vedere con soddisfazione il procedere dell’opera, proprio per rientrare del proprio denaro”: in estrema sintesi è quanto ha affermato il sindaco di Genova Marco Doria  durante il suo appuntamento con le domande dei cittadini, anche se la domanda a proposito del possibile intoppo finanziario-procedurale gli è stata posta dal direttore dell’emittente, Luigi Leone. "Io la vedo come sindaco – ha osservato Doria – e quindi per me il primo problema è dare ancora impulso al progetto. Siemens che si è trasferita a Erzelli da poco è un fatto che considero positivo per la città. L'Università ha chiesto un parere all'autorità che si occupa dei contratti. Ha ricevuto una bocciatura sull’acquisto di cosa futura, ma può acquistare le aree, che esistono, e bandire una gara europea per un progetto anch’esso esistente”.


Il passo avanti di tutta la vicenda, sebbene in termini cronologici sia l’ennesimo stop, è il chiarimento delle procedure da seguire. Ciò che si dimentica, però, è che sulle aree di Erzelli che l’Università dovrebbe acquisire da Genova hi tech (Ght), la società guida del progetto del villaggio tecnbologico, grava l’ipoteca a favore di Carige, complessivamente esposta per circa 250 milioni sull’intera operazione. L’Ateneo, dunque, per poter comprare deve attendere che Ght rimuova quell’ipoteca. Sul punto Doria è fiducioso, contando anche sul fatto che per Carige il fallimento dell’operazione Erzelli porterebbe direttamente in perdita quei 250 milioni: “Penso che la banca – osserva il sindaco – non possa che vedere con soddisfazione che il progetto vada avanti, proprio per rientrare del finanziamento concesso”. Ma c’è di più, secondo il primo cittadino genovese: “Su Erzelli c’è un finanziamento statale di circa 100 milioni e non possiamo permetterci il lusso di perderlo. Inoltre mi pare giusto andare avanti nella creazione di un polo universitario del XXI secolo, moderno e funzionale: è una grande occasione da cogliere”.