"Da un Governo non votato dalla maggioranza del Paese ad una nuova mossa che tiene fuori dai giochi gli elettori. Quello che emerge è uno scenario surreale in cui il Pd contraddice se stesso, tradendo, in un colpo solo, le promesse di dare un termine temporale a questo esecutivo non convalidato dal voto e la fiducia di chi, dalle primarie nazionali in avanti, si aspettava una svolta, un cambio di metodo". Luca Pastorino, deputato ligure del Partito Democratico, commenta così la presentazione da parte di Matteo Renzi, oggi in direzione nazionale a Roma, del documento Impegno Italia. Pastorino ha votato contro la relazione che di fatto apre la crisi di Governo. "Questo ennesimo cambio di rotta della dirigenza Pd - sottolinea Pastorino - rappresenta nei fatti una mancanza di rispetto verso gli elettori - ancora una volta marginalizzati - ed è stato portato avanti dalla stessa fetta di partito che fino a ieri osannava l'operato di Enrico Letta. Gli stessi che oggi lo ringraziano, dandogli il benservito. Tutto questo è una presa in giro nei confronti di un elettorato che ha dimostrato di credere in noi, votando alle primarie, di credere ad una promessa di rinnovamento. Di fronte a loro, veniamo meno all'impegno ribadito in centinaia di occasioni di non dare più corso a nuovi esecutivi, senza prima aver consultato gli elettori. Di fatto oggi abbiamo la proposta di fare un nuovo Governo di larghe intese con Alfano". "Mi chiedo inoltre - conclude Pastorino - come spiegheremo agli elettori del Pd l'appoggio di Cuperlo all'operazione Renzi e, sul nostro territorio, come questo potrà essere di riflesso giustificato da uno dei principali esponenti cuperliani, Giovanni Lunardon. Gli elettori non capiscono più".
"Ci siamo candidati per rappresentare una chiara alternativa di sinistra nelle primarie congressuali liguri, a favore di un Pd coraggioso che possa cambiare le cose in profondità. La terza edizione delle larghe intese è una condanna alla conservazione e rappresenta un tradimento per gli elettori che alle primarie nazionali ci avevano chiesto ben altro". Stefano Gaggero, candidato per la mozione Civati al prossimo congresso ligure del Pd, commenta così l'esito della direzione nazionale di oggi del partito che porterà a un nuovo Governo, ribaltando la promessa di un esecutivo a tempo, per permettere agli elettori di andare alle urne e poter scegliere l'alternativa al modello larghe intese. "Visto quanto accaduto oggi a Roma - continua Gaggero - siamo sempre più convinti della coerenza della nostra proposta. Votare noi, domenica, sarà votare per un Pd con una mente diversa, che smetta di decidere chiuso nelle stanze e si confronti con le richieste della nostra base". "Vogliamo - conclude Gaggero - un partito che torni ad essere di sinistra e che mantenga gli impegni di cambiamento persi con elettori".
"Il fatto che Matteo Renzi possa fare il presidente del Consiglio per me è una gioia, il coronamento del nostro impegno nei territori a sostegno del suo progetto, il governo Letta purtroppo non è riuscito a fare ciò che si era prefissato, non c'erano alternative". Lo ha detto il candidato renziano alla segreteria regionale del Pd in Liguria Alessio Cavarra al Museo del Mare di Genova per l'ultimo incontro della sua campagna elettorale prima delle primarie del 16 febbraio in cui sfiderà il cuperliano Giovanni Lunardon e il civatiano Stefano Gaggero. Collegato in diretta con la direzione Pd a Roma, dalla Leopolda in salsa genovese organizzata al MuMa Cavarra ha espresso soddisfazione per l'incoronazione di Renzi che "non ha bisogno di consigli, dalle indiscrezioni ci sono molti nomi nuovi, anche della società civile, sono ottimista che Renzi farà un consiglio dei ministri molto innovativo". "E' arrivata l'ora di cambiare anche in Liguria un Pd molto verticistico, un partito che non ha avuto un contatto diretto con il territorio, io voglio un partito dei territori, non dei vertici - ha sottolineato Cavarra - C'è molto da fare, ma devo dire che in questi anni la giunta della Regione Liguria è riuscita ad avere un rapporto diretto con i territori, cosa che invece è mancata per il Pd. I cittadini hanno tanta voglia di partecipare e purtroppo in questi anni il Pd non gli ha dato la possibilità".
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Governo, la reazione ligure dei politici
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