
Lo ha affermato, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Ansa, il senatore ligure Maurizio Rossi (Per l'Italia), componente della commissione Vigilanza Rai, in merito "all'ultimo contratto di servizio triennale che porterà la Rai al termine della gestione del servizio pubblico nel maggio 2016". "Pur apprezzando il lavoro del relatore Margiotta, le modifiche non danno alcun segnale sostanziale sull'impostazione del contratto che, invece, deve diventare "educativo" per la Rai", ha proseguito Rossi. "Dalla Rai ci aspettiamo che attui immediatamente azioni di spending review forti che mirino a una riduzione di costi, intervenendo sul numero di canali televisivi, radiofonici, unificando le redazioni, diminuendo le frequenze, procedendo alla dismissione di impianti, effettuando blocco del turn over e ponendosi l'obiettivo negli anni di forte ridimensionamento degli organici per arrivare ad avere un struttura similare agli altri players che operano sul mercato nazionale", ha sottolineato il senatore di Pi.
"La Rai – ha aggiunto - deve smettere di essere un ammortizzatore sociale, ma nel caso specifico degli impiegati e dirigenti, che vanno ovviamente tutelati, deve valutare se avvalersi anche degli ammortizzatori sociali, al fine di giungere ad una riduzione del personale. Ribadisco che bisogna portare la Rai a modificare sostanzialmente il suo attuale assetto televisivo concentrandosi su un massimo di tre canali di servizio pubblico che svolgano solo programmazione di pubblica utilità senza alcun inserimento pubblicitario. Eventuali altri canali dovranno reggersi unicamente con gli introiti pubblicitari e si dovranno pertanto valutare molto attentamente costi e ricavi evitando di tenere in piedi, come invece avviene oggi, canali che realizzano anche meno dello 0,5% di share".
"Sul versante radiofonico è fondamentale azzerare il passivo attuale, pari a 80 milioni di euro, prevedendo un unico canale radiofonico, che faccia servizio pubblico, senza pubblicità. La Rai deve smettere i panni costosissimi che ha finora indossato a spese degli italiani e vestirsi con la sobrietà che il momento richiede. E' necessario un segnale di forte discontinuità rispetto al passato e dal Governo Renzi mi aspetto che la volontà di cambiamento palesata si concretizzi chiaramente anche sul versante Rai", conclude Rossi.
IL COMMENTO
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