cronaca

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Una base della difesa anti-aerea ucraina è stata attaccata al tramonto ieri nei pressi di Simferopoli, al termine di una giornata segnata dal nuovo stop agli osservatori Osce in Crimea e dalla guerra di propaganda tra Kiev e Simferopoli. L'attacco alla difesa anti-aerea, confermato dalla tv Atr di Sebastopoli, sede della Flotta del Mar Nero, è stato compiuto da soldati russi, anche se non è chiaro se si tratti di forze speciali della Marina o cosacchi. Secondo quanto riferiscono alcune fonti, all'interno della base si trovavano un centinaio di soldati fedeli a Kiev, che dopo l'ultimatum intimato dagli assedianti perché deponessero le armi avrebbero trattato la resa. Testimoni riferiscono di aver visto qualche ora dopo dei camion uscire dalla base. Gli stessi affermano che un paio di giornalisti accorsi sul posto sono stati maltrattati dai miliziani filo-russi. Uno avrebbe avuto bisogno di cure mediche.


In una telefonata con il segretario di Stato Usa Kerry, Serghiei Lavrov "ha messo in guardia Washington da passi frettolosi e non ponderati capaci di danneggiare i rapporti russo-americani, soprattutto per quel riguarda le sanzioni, che inevitabilmente colpiranno come un boomerang gli stessi Usa". Lo riporta il ministero degli esteri russo.


Per Mosca "suscitano un sorriso" gli appelli europei a trattare con Kiev con la mediazione di poteri occidentali, ritenendo "esaurito" il credito di fiducia di questi 'garanti' dopo il destino toccato al documento firmato da Ianukovich a Kiev il 21 febbraio. Lo ha detto Dmitri Peskov, portavoce di Putin. Peskov ha auspicato che Russia e Occidente non tornino alla guerra fredda: "non vorrei, credo che non sia cosi', credo che non sia iniziata, e vorrei credere che non inizi".


E Gazprom minaccia di tagliare le forniture di gas all'Ucraina se Kiev non salderà il suo debito, che ammonta a 1,8 miliardi di dollari, e non pagherà le forniture correnti.


Intanto ok sulla presenza degli atleti italiani a Sochi per le paralimpiadi, ma non ci sarà il Governo.