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"Il nuovo Rettore non sia solo un manager". Così replica Aristide Fausto Massardo, preside della Scuola Politecnica dell'Universita' degli Studi di Genova, dopo l'intervista rilasciata a "La Repubblica" dal rettore pro tempore dell'Ateneo ligure Giacomo Deferrari in merito all'identikit del nuovo Rettore dell'Ateneo ligure

"Dopo Deferrari ci vuole un rettore capace di interpretare in modo completo, tutto quanto proprio di tale alto storico ruolo, bene individuato dal legislatore: e' riduttivo e fuorviante per l'accademia porre l'accento su un profilo di Rettore-manager", dice.

Massardo, ingegnere, richiama l'attenzione sulle tre funzioni fondamentali di ogni Pubblica Amministrazione (PA), quale e' un'Universita' statale.

"Di esse, le responsabilita' della prima e della terza, ovvero quella di indirizzo, programmazione e coordinamento, e quella di controllo e monitoraggio periodico di merito sui risultati via via conseguiti nel tempo - osserva Massardo - appartengono al Consiglio di Amministrazione e al Senato Accademico, con una intensita' di impegno proattivo del suo Presidente interpretato dal Rettore pro tempore, mentre la seconda, quella di esecuzione pratica degli indirizzi e dei programmi discussi e deliberati dal CdA e dal Senato, spetta alla Struttura, coordinata sotto la responsabilita' del Direttore Generale dell'Ateneo, fermo restando il ruolo dell'organismo di controllo del Collegio dei Revisori dei Conti su tutte e tre le funzioni".

"Un rettore, proprio in quanto incarna un ruolo elettivo di rappresentante del proprio Ateneo - spiega il preside del Politecnico di Genova -, deve prima di tutto sentirsi investito del ruolo di ispiratore di indirizzi e programmi di alta cultura e scienza capaci di formare persone grazie allo svolgimento di attivita' di ricerca scientifica capaci di produrre nuove conoscenze, a loro volta in grado di generare valore sociale ed economico. Solo in seconda battuta, un Rettore e' chiamato a svolgere anche il ruolo di gestore (che pure deve interpretare con grande attenzione e competenza), funzione primaria, viceversa, di un manager vero e proprio, il quale, infatti, non viene eletto, bensi' nominato da un'autorita' a esso sovraordinata per svolgere determinati compiti". Massardo conclude affermando "come solo tale visione sia capace di provvedere al ruolo di formazione terziaria in modo completo nell'interesse primario degli allievi e, allo stesso tempo, di attribuire pari dignita' alle attivita' svolte da tutte le tipologie di soggetti i quali, a diverso titolo, operino in un'istituzione universitaria".