cronaca

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Diciotto milioni di ore di cassa integrazione (2 milioni in più rispetto all'anno precedente), 19 mila posti di lavoro persi quasi tutti concentrati nel terziario, con il settore delle costruzioni che continua ad essere in grandissimo affanno. Si è aperto con questo scenario l'11/mo congresso regionale della Cgil, che oggi ospiterà il segretario generale Susanna Camusso.

"Senza voler essere pessimisti ad ogni costo, questi pochi dati ci consegnano un quadro molto preoccupante", ha commentato il segretario generale Cgil Liguria Federico Vesigna. "Alla nostra regione spetta il triste primato di regione più povera di tutto il Nord; sono oltre 110 mila i liguri che vivono sotto la soglia di povertà, persone che hanno perso il lavoro e non hanno più nessun sostegno al reddito, persone che vivono di un lavoro precario".

Il punto centrale resta il lavoro, insieme a Cisl e Uil, è partita la discussione con la Regione sulla nuova programmazione dei Fondi Europei: 900 milioni in 7 anni. "Sono risorse preziose che non possono essere disperse in mille rivoli - sostiene il segretario -, ma vanno usate in modo selettivo individuando le priorità di intervento per definire le scelte strategiche". In particolare la Liguria ha bisogno di interventi radicali su infrastrutture e messa in sicurezza del territorio. E la Cgil ha le idee chiare. "In una regione lunga e stretta come la nostra, i porti possono crescere e cogliere le opportunità offerte dall'espansione a mare delle banchine solo se si realizzano quelle infrastrutture (dal Terzo Valico alla Pontremolese) necessarie ad intercettare i traffici dei mercati del Centro Europa e se si costruisce una filiera logistica che può contare su aree retro portuali che sono tutte oltre Appennino trasferendo su ferro la merce che oggi viaggia su gomma". Anche Expo 2015 può essere un'importante vetrina per promuovere il "prodotto Liguria".