cronaca

1 minuto e 27 secondi di lettura
A Roma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deposto una corona di fiori al monumento che ricorda le vittime del lavoro, davanti alla sede dell'Inail. Il presidente è stato accolto dal sindaco della capitale, Ignazio Marino, con cui si è intrattenuto in conversazione dopo la cerimonia. "Se volessimo dare un nome alla celebrazione di questo primo maggio, dovremmo forse dire 'allarme lavoro'", ha poi detto Napolitano, parlando al Quirinale.



"Non è facile 'slegare' questo Paese da lacci inutili e anacronistici. Soprattutto, non si fa in un giorno e nemmeno in un mese. Non si realizza una forte azione modernizzatrice solo 'dall'alto', serve l'iniziativa di tutti, un concorso partecipato di idee". Lo scrive il premier Matteo Renzi in una lettera a "Europa" sul Primo Maggio. "Il che non vuol dire"  puntualizza il premier  "ripetere il copione del passato, con i tempi lunghissimi della politica tradizionale e delle infinite trattative, ma vuol dire: muoviamoci, muoviamoci come istituzioni, come comunità, come nazione. E dunque, in questo senso, questo Primo Maggio ci serve per raccoglierci insieme e riflettere su quello che stiamo facendo e su quello che abbiamo intenzione di fare. Noi stiamo parlando il linguaggio della concretezza e anche dell'ottimismo. Perché non dobbiamo assuefarci". "L'intervento sulle buste paga per chi ha di meno, la riforma della pubblica amministrazione, le leggi sul mercato del lavoro, la prossima riforma fiscale, il pagamento dei debiti alle pubbliche amministrazioni: tasselli di un mosaico che tende a comporsi con l'obiettivo di ridare fiato all'economia italiana. Non basta, è chiaro. Ma ripartiamo da quello che c'è, e scrolliamoci di dosso la rassegnazione. Per cambiare, insieme, l'Italia. Buona Festa del lavoro", conclude Renzi.