cronaca

1 minuto e 29 secondi di lettura
Pensiamo anche al Daspo a vita", ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, commentando gli incidenti di ieri per la finale di Coppa Italia a Roma. Il ministro dell'Interno ha annunciato "un giro di vite durissimo, il calcio non può essere guastato dalle belve".

"Non c'è stata nessuna trattativa tra Stato e ultrà. Non sta nè in cielo nè in terra", ha scritto inoltre su twitter il ministro dell'Interno aggiungendo che "come Stato siamo e saremo in grado garantire l'ordine pubblico".

"Non c'e' stata alcuna trattativa con gli ultras del Napoli. Mai pensato di non far giocare la partita" aveva precisato il questore di Roma Massimo Mazza, spiegando che è stato solo accordato al capitano del Napoli di informare i tifosi, su richiesta di questi, sulle condizioni di salute del ferito. Gli spari di ieri prima della finale di Coppa Italia sono stati "il gesto di un singolo, non c'entra la tifoseria della Roma. Né i tifosi della Roma né quelli della Lazio si sono mai materializzati sulla scena".

Intanto il ragazzo ferito ieri lotta in ospedale. "E' iniziata l'operazione", ha riferito Giovanni Esposito, il padre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito ieri e ora al policlinico Gemelli. Qui continua l'attesa dei parenti che sostano davanti al pronto soccorso dell'ospedale. "Ci hanno detto che l'intervento durerà sette, otto ore", ha spiegato il padre.

"Mio figlio è un ragazzo eccezionale, è stato vittima di un agguato. I medici ora lo stanno operando, hanno dato a Ciro poche speranza di recuperare la possibilità di muovere le gambe", ha detto Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, parlando in attesa al policlinico Gemelli