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Sinisa Mihajlovic guarda all’ultima gara interna di campionato ma “apre” anche sul suo futuro blucerchiato:

Se guardiamo la classifica –spiega- abbiamo vinto con squadre che erano sopra di noi in classifica, come Verona e Torino. La Samp può tornare grande? Dipende da cosa si vuole fare, e da quanto si vuole investire. Tutto il calcio europeo, a parte poche squadre, sta vivendo una crisi, e bisogna anche adattarsi a questo."

Poi sul suo futuro aggiunge: "Quello che serve alla Samp per fare il salto di qualità lo sanno i dirigenti, e lo sapranno ancora meglio quando ci incontrermo. Dovremo anche vedere come si svolgerà il mercato, chi partirà e chi arriverà. Io sicuramente, come allenatore, ho una certa mentalità, e i ragazzi lo sanno. Se non fossi stato felice alla Samp non avrei mai accettato. Sono felice di fare questo lavoro, a maggior ragione in una squadra in cui ho giocato."

Sulle motivazioni in questo finale di stagione Mihajlovic è chiaro: “Io l'energia ce l'ho sempre. Ci sono partite che giochi per te stesso, e partite che giochi per l'allenatore. Ci sono anche partite che giochi per i tifosi, e mi sembra giusto dare una gioia ai ragazzi che vengono allo stadio”.

Un breve accenno legato ai fatti della finale di Coppa Italia(“Assomigliano ad episodi che succedevano qualche anno fa nel mio paese, come anche fischiare l'inno, e da lì si va sempre peggio. Non è un caso che sempre meno giocatori vogliano venire a giocare in Italia”) e infine la chiusura ancora sul futuro: “"Sicurezze non se ne possono dare, bisogna però avere la fiducia. Tutti lavorano per fare bene, e ci vuole fiducia reciproca, si lavorerà insieme e poi si vedrà. Le garanzie non le può dare nessuno, se non squadre come il Manchester City o il Monaco, che hanno la possibilità di spendere."