Il coreografo francese, vede in questa favola classica, un racconto capace di essere attualizzato e adattato alle principali problematiche della contemporaneità. La matrigna di Preljocaj, ad esempio, è una donna non più giovane che si affida alla chirurgia plastica per continuare a gareggiare in bellezza con la giovane Biancaneve. Questo è il nuovo specchio delle brame. E la mela avvelenata è il simbolo dell’incapacità di Biancaneve di diventare adulta conquistando il proprio posto del mondo, come in una condanna all’eterna giovinezza.
Il tutto danzato sulle musiche di Mahler dirette da Nada Matoševič, che dirigerà l’Orchestra del Teatro Carlo Felice.
IL COMMENTO
La Genova che si spegne e quella che si accende
Come si controllano le acque superficiali in Liguria