economia

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"La proposta sul salario minimo "nella legge delega c'è ed è previsto un confronto con le parti sociali, una discussione di merito", è una materia "molto delicata".

Risponde così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine del convegno dei giovani di Confindustria, che ieri hanno rilanciato il tema.

"E' presente in quasi tutti i Paesi europei - aggiunge - ma ha dei pro e dei contro. C'è una discussione aperta sul punto, noi pensiamo che vada affrontato ma non con un'idea 'unilaterale'", sottolinea il ministro, "bisogna che mettiamo in campo un confronto serio per capire qual è il punto di equilibrio tra i rischi che incorpora questa scelta e gli indubbi vantaggi perché tutti quanti i lavoratori avrebbero un punto di riferimento minimo di tutela. Dall'altro lato, però, c'è una discussione che dice 'rischiamo di appiattire in basso la contrattazione'".

La materia, ribadisce Poletti, è "delicata".

Sui tempi della legge delega Poletti è ottimista: "Penso proprio che la avremo entro l'anno, se, come ha dichiarato il presidente della Commissione Lavoro al Senato Sacconi, entro fine luglio si chiuderà la parte in aula al Senato. Immediatamente dopo la riapertura dei lavori a settembre - ha proseguito - si andrà in aula alla Camera e, se i tempi di discussione saranno veloci come quelli del Senato, entro fine anno pensiamo di aver prodotto un risultato straordinario".

E' intervenuto anche il Presidente degli Industriali, Giorgio Squinzi che dice: "«Il decreto lavoro è solo un aperitivo- ha sottolineato Squinzi -. Sì a un contratto indeterminato con giuste flessibilità». E sul confronto tra Governo e parti sociali, «il Paese deve cambiare registro: non sono mai stato un tifoso della concertazione», anche se «è giusto dialogare» senza tuttavia andare avanti con le «vecchie logiche: questo è il momento di prendere le decisioni perché il Paese ha bisogno di cambiare registro». La priorità, dunque, è «fare le riforme. Renzi ha un mandato forte - ha ricordato Squinzi -, a questo punto deve fare le riforme, non ha più paraventi ".