Cronaca

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Persino il pacato Mino Ronzitti, leader e fondatore di Unione a Sinistra, l’uomo che ha inaugurato la scissione con i Ds e lo ha voluto candidare, prende elegantemente le distanze da Edoardo Sanguineti e dalle sue ultime dichiarazioni sui giovani di piazza Tienammen. “La repressione di quei giovani fu brutale –dice Ronzitti– qualunque fosse la motivazione che li spinse a manifestare contro il regime cinese. Sono certo che anche Sanguineti ha a cuore i valori della libertà e della dignità umana”. E in effetti anche il diretto interessato fa in parte marcia indietro e si affida a una nota ufficiale. Sanguineti non ritratta le dichiarazioni sui motivi che a suo dire spinsero i ragazzi di Tienammen a lottare “attratti –ha detto alla 7– dai desideri ispirati dalla Coca Cola”, ma spiega “ La mia condanna dei fatti di Tienanmen è sempre stata ferma. C’è chi ha voluto speculare sulle mie dichiarazioni decotenstualizzando una frase che, come uso fare talvolta, aveva il gusto del paradossale.” Condanne a quanto dichiarato arrivano anche dal senatore De Gregorio degli Italiani nel Mondo “è alla frutta”, dice del poeta candidato, e da Mauro Fabris dell’Udeur, che chiede a Rifondazione di ritirare il sostegno a Sanguineti. A Genova Gianni Plinio di An chiede invece agli altri due candidati sindaco alle primarie del centrosinistra, Zara e Vincenzi, di prendere le distanze. “Sanguineti –dice– è un pericoloso recidivo”. (Davide Lentini)