
Oggi alle 10 presidio davanti alla prefettura per chiedere la convocazione di un tavolo interministeriale urgente. Prevista anche un'assemblea aperta anche a tutti i lavoratori dell'indotto. "Siamo disperati e pronti a qualsiasi tipo di azione se non riceveremo risposte concrete in tempi che non si possono più allungare. Abbiamo una pistola puntata alla tempia che è quella del debito per il quale è esposta l'azienda e che dovrà essere considerato entro fine mese e con i due gruppi fermi la redittività della centrale è ormai prossima allo zero. Il rischio concreto è che se non ci saranno interventi urgenti l'azienda chiuderà", ha detto Maurizio Perozzi, della Rsu Cisl al termine di un'assemblea tesa alla quale hanno partecipato 150 lavoratori diretti di Tirreno Power. Contro la sospensione dell'Aia si sono espressi, dopo l'unione industriali, anche la segreteria provinciale del Pd: "In questa procedura ci sono gravi anomalie come la mancanza di comunicazione tra i ministeri interessati". La decisione è stata presa dal ministero dell'Ambiente mentre era aperto un tavolo al ministero dello Sviluppo economico. "Ma non possiamo accettare che l'azienda continui a scaricare tutto sui lavoratori, senza dare segnali di interventi concreti".
IL COMMENTO
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