economia

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L'Italia andrà avanti sulla via già tracciata delle riforme e in autunno si presenterà in Europa coi conti in ordine e senza la sindrome dell'ultimo della classe.

"Sulle riforme decido io, non la Troika, non la Bce, non la Commissione Europea" mette in chiaro Matteo Renzi in una intervista al Financial Times, assicurando che, nonostante il quadro economico complicato dalla recessione ancora in atto, il 2014 si chiuderà con il rapporto deficit/Pil "al 2,9%".

Certo più alto di quanto il governo aveva stimato nel Def (la previsione era 2,6%) ma sotto il paletto Ue del 3%, che è "una regola vecchia, ma e' una questione di credibilità e reputazione", dice il premier, consapevole che è proprio a Bruxelles che, forte di quel risultato elettorale unico nel quadro dell'eurozona, si giocherà il grosso della partita. Ma l'Italia, assicura Renzi, ha tutte le chance per farcela: "Porteremo l'Italia fuori dalla crisi: l'Italia ha un grande futuro, le finanze italiane sono sotto controllo e continueremo a ridurre le tasse. Faremo cose rivoluzionarie".