
I mandati di Pacor e del consiglio di amministrazione erano scaduti in giugno, senza che fosse stato possibile approvare il nuovo Statuto imposto dalla legge varata dal ministro Franceschini. Per questo motivo le nuove cariche saranno in carica fino a dicembre, quando, con l'approvazione dello Statuto, dovranno decadere per fare posto al nuovo corso. E sempre per questa ragione il Consiglio è stato formato come una "fotocopia" del precedente per dare continuità in questa difficile fase del Teatro.
Ci si attendeva un medesimo atteggiamento relativamente alla conferma del sovrintendente. E in effetti, dietro indicazioni del presidente Marco Doria, il Consiglio ha valutato di riaffidare la guida a Giovanni Pacor. A quel punto, però, cogliendo tutti di sorpresa, il sovrintendente ha espresso una serie di dubbi e di valutazioni sullo stato del teatro e le prospettive del 2015 che hanno portato ad una interruzione della trattativa. Lunedì prossimo si potranno verificare tre soluzioni: una ricomposizione del rapporto con la conseguente nomina di Pacor fino a dicembre; la nomina di un altro sovrintendente (alcune candidature ci sono, altre certamente arriveranno in questi giorni), oppure il commissariamento, ipotesi quest'ultima più remota delle altre ma che non è possibile, al momento escludere, visti i conti (il bilancio del 2013 registra un passivo di 4 milioni) e la situazione generale sempre più complessa.
IL COMMENTO
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