Dalle prime ore della mattina circa 300 lavoratori del settore edile protestano a Genova per la situazione di crisi del loro settore. Dopo un primo presidio in piazza De Ferrari, i lavoratori hanno raggiunto la sede del Consiglio regionale. I lavoratori hanno espresso tutto il loro disagio per il momento di crisi che stanno attraversando. A differenza di quanto previsto, in Consiglio sono entrati tutti i manifestanti e non solo una delegazione.
C'è stato anche qualche momento di tensione, all'arrivo in Consiglio regionale, dei lavoratori del comparto edile che protestano contro la crisi del settore che nell'ultimo anno ha portato alla perdita di 1000 posti di lavoro, circa 4000 nell'ultimo triennio. La seduta è stata sospesa per permettere ai consiglieri di incontrare i rappresentanti dei lavoratori. Gli edili avevamo dato vita a un presidio in Piazza De Ferrari davanti alla sede della regione e poi in corteo hanno raggiunto la sede del Consiglio regionale.
Durante il corteo esposti vari striscioni. In una era scritto "Basta con la mattanza degli edili". I lavoratori chiedono alla politica interventi per far ripartire il settore. "Agli enti locali - spiegano i sindacati - chiediamo interventi per far ripartire l'edilizia abitativa. Noi le ricette le abbiamo, avevamo già proposto i piani di quartiere, per mettere in rete tutte le realtà e cambiare volto alle nostre città". I sindacati denunciano anche la delusione per le grandi opere che risultano quasi irrilevanti per le aziende ed i lavoratori genovesi.
I sindacati premono in questo senso perché si arrivi ad una discussione con i consorzi che si occupano degli appalti. "Le grandi opere stanno portando meno occupazione di quanto servirebbe e stanno occupando lavoratori non genovesi. Le realtà locali non possono essere ignorate dai consorzi, prima di tutto Cociv", impegnato nella realizzazione del Terzo Valico.
LA PROTESTA – “Il settore dell’edilizia è quello che ha pagato il tributo più alto sull’altare della crisi. Le stime, date dalla Cassa edile, parlano di 1.000 posti di lavoro persi nell’ultimo anno soltanto a Genova e 2.000 nella nostra regione. È il settore che è più in sofferenza, ed è un settore che avrebbe margini di sviluppo e di crescita enormi”. Così i rappresentanti delle sigle sindacali dei lavoratori che hanno invaso il Consiglio regionale per manifestare il loro disagio economico.
Tra i punti toccati dai manifestati c’è il tema delle grandi opere: “Noi ci siamo schierati a favore delle grandi opere, perché sono un’occasione di sviluppo e di rilancio per l’occupazione. Lo scandalo che noi registriamo e denunciamo è che Terzo valico, Nuovo nodo ferroviario, la Gronda: è necessario che venga occupata anche la manodopera locale”. Già, perché - pur non volendo finire in una guerra tra poveri – la concorrenza dei trasfertisti si fa sentire nell’attuale momento di crisi. “Noi come sindacato tuteliamo anche i lavoratori trasfertisti, perché sono persone che lasciano la famiglia lontana e si sacrificano per lavorare. Però è inammissibile che con la fama di lavoro che c’è nella nostra città non si attinga ai lavoratori locali. Un esempio , alla Ferge lavorano solo 4 genovesi su 140 lavoratori. È uno scandalo”.
Su questo versante c’era stato anche un impegno da parte della Regione negli scorsi mesi. Un accordo che i sindacati oggi chiedono che venga rispettato, soprattutto per quello che sta accadendo col Terzo valico: “a livello locale non ci ha chiamato nessuno. È da maggio che sono iniziati i lavori del Terzo valico e stanno chiamando tutta gente da fuori, nonostante noi abbiamo tutte le professionalità, dai muratori ai carpentieri. Però, ad oggi, non stanno assumendo un lavoratore locale. Ci aspettiamo che la Regione tenga fede agli accordi stipulati nei mesi precedenti. Quindi, che venga implementata e favorita l’occupazione locale”.
Le accuse sono rivolte anche alla politica nazionale. Al premier Renzi che annuncia una ripartenza dell’edilizia scolastica, i lavoratori rispondono che si tratta solo di “slogan”. “Nella realtà lo Sblocca Italia parla di 4 miliardi di euro, di cui 300 milioni sul settore edile a livello nazionale. Veramente briciole”.
politica
Lavoratori edili protestano in Consiglio Regionale
In aula sono entrati tutti i manifestanti
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