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Il premier e segretario: "L'importante è lavoro, no art.18"
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Non è riuscita, a quanto si apprende da fonti dem, la mediazione tentata dal vicesegretario Lorenzo Guerini con la minoranza Pd per arrivare ad un documento comune. Dopo ore di discussione sui casi in cui prevedere la reintegra, la trattativa è saltata e la minoranza a questo punto va verso la rottura. Ma si attendono le conclusioni di Matteo Renzi.

"Vi propongo di votare con chiarezza al termine" della direzione "un documento che segni il cammino del Pd sui temi del lavoro e ci consenta di superare alcuni tabù che ci hanno caratterizzato in questi anni". Lo dice Matteo Renzi alla direzione Pd, proponendo "profonda riorganizzazione del mercato del lavoro e anche del sistema del welfare".
 
"Serve un paese che vuole investire e dare risposte ai nuovi deboli che sono tanti e hanno bisogno di risposte diverse da quelle date finora. La rete di protezione si è rotta, non va eliminata ma ricucita, sapendo che c'è uno Stato amico che li aiuta", ha detto Renzi aprendo i lavori della direzione. Poi ancora: "Non siamo un club di filosofi ma un partito politico che decide, certo discute e si divide ma all'esterno è tutto insieme. Questa è per me la ditta", ha spiegato Renzi in direzione Pd sul jobs act.
"Una profonda riorganizzazione del mercato del lavoro e anche del sistema del welfare". E' la decisione che il premier chiede di assumere alla direzione Pd.

Sulle divisioni nel Pd sul jobs act, Renzi ha detto: "E' vero che chi non la pensa come la segreteria non è uno dei Flintstones, come dice Cuperlo, ma è anche vero che chi la pensa come la segreteria non è come Margareth Thatcher". "Non mi preoccupano le trame altrui, di coloro che si sentono spodestati": così Renzi alla Direzione del Pd. "Non chiamateli poteri forti, e nemmeno poteri immobili - ha aggiunto - chiamateli, forse con eccesso di stima, poteri aristocratici".

"Ottanta euro sono un fatto di dignità prima ancora che di giustizia sociale e sono importanti per milioni di italiani e non per 100 editorialisti". Così Matteo Renzi alla direzione del Pd. Misure come il tetto allo stipendio dei manager, il taglio delle auto blu e dei permessi sindacali sono "misure di immagine", ma esse sono importanti "l'immagine è una cosa seria": così il premier. "Continuare a dire - ha aggiunto - che non servono misure di buon esempio da parte della politica, vuol dire essere fuori dalla realtà".

"Sostenere che sia un impegno europeo la riforma del mercato del lavoro è assolutamente corretto, l'abbiamo promesso all'Europa, ma non è il motivo per cui la facciamo", ha detto Renzi.

"Il rispetto del diritto costituzionale non è nell' avere o no l'art. 18, ma nell'avere lavoro. Se fosse l'art.18 il riferimento costituzionale allora perché per 44 anni c'è stata differenza tra aziende con 15 dipendenti o di più?". Così Matteo Renzi alla direzione Pd. "L'attuale sistema del reintegro va superato, certo lasciandolo per discriminatorio e disciplinare", ha detto Renzi in direzione.